Introduzione del Comune di Sassuolo
“Donne lavori in corso, i percorsi delle donne“: già il titolo della mostra lascia intendere quanta strada sia stata fatta e quanta ancora sia da fare.
Una mostra che, organizzata nell’anno europeo delle Pari Opportunità, pone l’accento su uno degli aspetti più importanti dell’emancipazione femminile, quello che ha saputo dare alcuni dei risultati più grandi, quello che ancora tanti traguardi ha da tagliare: il lavoro.
Un ruolo determinante, quello femminile, perché giocato su più tavoli: al lavoro, nella società, in famiglia, nella politica.
Questa mostra mette in risalto questi aspetti, fotografie di vita quotidiana, fotografie di alcuni momenti che hanno segnato la storia della società; lo fa attraverso scatti fotografici che immortalano le “nostre” donne, il “nostro” lavoro, la “nostra” società.
Non è un caso che venga proposta dall’Ospedale di Sassuolo, il “nostro” ospedale, sempre più parte integrante della vita sociale dell’intera comunità, sempre meno semplice punto di cura e di ricovero.
Un Ospedale che si apre alla città e lo fa anche attraverso una mostra che guarda al passato, riflette il presente e disegna il futuro.
Il percorso svolto dal genere femminile all’interno della società è infatti costellato di lotte, rivendicazioni, successi e traguardi, ma è anche e soprattutto ancora in divenire: una storia della quale ci saranno ancora diversi capitoli da scrivere, così come per la storia dell’Ospedale di Sassuolo. Il Sindaco di Sassuolo, Graziano Pattuzzi
La Presidente del Consiglio Comunale, Patrizia Barbolini
L’Assessore alle Pari Opportunità, Susanna Bonettini
Una mostra che, organizzata nell’anno europeo delle Pari Opportunità, pone l’accento su uno degli aspetti più importanti dell’emancipazione femminile, quello che ha saputo dare alcuni dei risultati più grandi, quello che ancora tanti traguardi ha da tagliare: il lavoro.
Un ruolo determinante, quello femminile, perché giocato su più tavoli: al lavoro, nella società, in famiglia, nella politica.
Questa mostra mette in risalto questi aspetti, fotografie di vita quotidiana, fotografie di alcuni momenti che hanno segnato la storia della società; lo fa attraverso scatti fotografici che immortalano le “nostre” donne, il “nostro” lavoro, la “nostra” società.
Non è un caso che venga proposta dall’Ospedale di Sassuolo, il “nostro” ospedale, sempre più parte integrante della vita sociale dell’intera comunità, sempre meno semplice punto di cura e di ricovero.
Un Ospedale che si apre alla città e lo fa anche attraverso una mostra che guarda al passato, riflette il presente e disegna il futuro.
Il percorso svolto dal genere femminile all’interno della società è infatti costellato di lotte, rivendicazioni, successi e traguardi, ma è anche e soprattutto ancora in divenire: una storia della quale ci saranno ancora diversi capitoli da scrivere, così come per la storia dell’Ospedale di Sassuolo. Il Sindaco di Sassuolo, Graziano Pattuzzi
La Presidente del Consiglio Comunale, Patrizia Barbolini
L’Assessore alle Pari Opportunità, Susanna Bonettini
Introduzione di Caterina Liotti
Non una donna ma tante. Ognuna con la propria storia, le proprie scelte, i propri percorsi.
Non un lavoro ma tanti. Non solo il lavoro per il mercato, ma anche e soprattutto il lavoro per la riproduzione, per la vita, per la cura delle persone, delle relazioni, dei luoghi.
E poi “in corso” perché i lavori delle donne non si esauriscono mai… Si passa da un lavoro all’altro, dentro e fuori casa, un “doppio” e a volte “triplo” lavoro se, si aggiunge anche l’impegno sociale, il volontariato o la partecipazione politica.
Lavori “in corso”, ma possono diventare lavori “in corsa”, perché sempre di fretta come sono oggi le donne che lavorano. Quasi una corsa ad ostacoli quando i carichi di cura diventano molto pressanti, con bambini piccoli e/o anziani.
Un carico che rischia a volte di schiacciarle, ma che le ha anche rese più forti e più determinate a non volere mollare nulla.
E’ l’identità femminile che è cambiata. Attraverso un’evoluzione lenta ma inesorabile. Una identità che si è andata definendo attraverso un passaggio fondamentale: l’aver oltrepassato la soglia che divide lo spazio pubblico da quello privato. Tante sono le tappe di questo percorso che dai primi anni del ‘900 hanno intrapreso le donne italiane e che a mano a mano hanno ridefinito culturalmente la loro identità: i confini, i limiti, le eccezioni, le forzature…
Fino ad arrivare ad oggi, quando l’identità delle donne poggia saldamente su due gambe. Una rappresenta la piena realizzazione di sé nell’ambito della sfera familiare, l’altra rappresenta la piena realizzazione di sé nella sfera lavorativa. Non ci si sente soddisfatte se per realizzarsi pienamente in una sfera dobbiamo compiere una “scelta” che sacrifica una parte di noi.
E’ questa la fatica più grande delle donne di oggi: tenere insieme tutti i pezzi. Vivere in una specie di cantiere… dove giorno per giorno imprevisti, piccoli o grandi che siano, necessitano di una riprogettazione al fine di rendere le condizioni di vita più accoglienti e rispondenti alle esigenze di tutti coloro che amiamo. Caterina Liotti
Presidente Centro Documentazione Donna di Modena
Non un lavoro ma tanti. Non solo il lavoro per il mercato, ma anche e soprattutto il lavoro per la riproduzione, per la vita, per la cura delle persone, delle relazioni, dei luoghi.
E poi “in corso” perché i lavori delle donne non si esauriscono mai… Si passa da un lavoro all’altro, dentro e fuori casa, un “doppio” e a volte “triplo” lavoro se, si aggiunge anche l’impegno sociale, il volontariato o la partecipazione politica.
Lavori “in corso”, ma possono diventare lavori “in corsa”, perché sempre di fretta come sono oggi le donne che lavorano. Quasi una corsa ad ostacoli quando i carichi di cura diventano molto pressanti, con bambini piccoli e/o anziani.
Un carico che rischia a volte di schiacciarle, ma che le ha anche rese più forti e più determinate a non volere mollare nulla.
E’ l’identità femminile che è cambiata. Attraverso un’evoluzione lenta ma inesorabile. Una identità che si è andata definendo attraverso un passaggio fondamentale: l’aver oltrepassato la soglia che divide lo spazio pubblico da quello privato. Tante sono le tappe di questo percorso che dai primi anni del ‘900 hanno intrapreso le donne italiane e che a mano a mano hanno ridefinito culturalmente la loro identità: i confini, i limiti, le eccezioni, le forzature…
Fino ad arrivare ad oggi, quando l’identità delle donne poggia saldamente su due gambe. Una rappresenta la piena realizzazione di sé nell’ambito della sfera familiare, l’altra rappresenta la piena realizzazione di sé nella sfera lavorativa. Non ci si sente soddisfatte se per realizzarsi pienamente in una sfera dobbiamo compiere una “scelta” che sacrifica una parte di noi.
E’ questa la fatica più grande delle donne di oggi: tenere insieme tutti i pezzi. Vivere in una specie di cantiere… dove giorno per giorno imprevisti, piccoli o grandi che siano, necessitano di una riprogettazione al fine di rendere le condizioni di vita più accoglienti e rispondenti alle esigenze di tutti coloro che amiamo. Caterina Liotti
Presidente Centro Documentazione Donna di Modena